Storia
Maierato è un ridente paesino collinare situato nella parte settentrionale della provincia di Vibo Valentia. Anticamente faceva parte dei casali che dipendevano da un'importante città: Crissa, che sorgeva a pochi km là dove la piana digrada verso la costa. Crissa fu fondata, secondo la leggenda, nel 1184 a.C., da Crisso, fratello di Panopeo, quando i Greci dallo Jonio si affacciarono sul Tirreno in cerca di nuove terre da colonizzare. Crissa oltre a chiamarsi così ebbe anche i nomi di Rocca Niceforo e Rocca Angitola. Oggi di quell'antica città rimane ben poco,almeno in superficie: è probabile che molto di più si potrebbe trovare nel sottosuolo. Dall'importante città di Crissa o Rocca Angitola, come oggi viene chiamata,ebbe origine "Macherato", Maierato, che contava a quei tempi oltre 202 fuochi (famiglie). Il casale di Maierato divenne sempre più importante man mano che la città madre si spopolava per un susseguirsi di eventi negativi dovuti all'uomo e alla natura. Sulla fondazione dell'abitato non sappiamo nulla di preciso. Il Paese non ebbe mai una storia scritta. Il nome di Mierato deriva dal greco e significa "battaglia sacra". Infatti, sul luogo, avvenne uno sontro armato durante il periodo della colonizzazione greca; scontro armato avvenuto probabilmene tra indigeni e coloni greci. Conferma questa congettura, se così si può dire, lo stesso disegno dell'antico stemma del Comune, composto dai nostri avi in tempi antichi in cui essi erano a conoscenza sei fatti storici accaduti. Lo stemma raffigura due armigeri ( guerrieri), ritti in piedi su due pietre, con le spade tese in alto, verso il cielo. Tra le due figure compare una grande M ed attorno alla scena fa da cornice la scritta Macherato. Le principali ragioni che determinarono la scelta del posto come luogo di fabbricazione furono la grande abbondanza di tufo adatto a produrre le "breste", una specie di grossi mattoni pieni (esistono ancora oggi delle vecchie case costruite con quel materiale) e la vicinanza del fiume Nia, che assicurava il rifornimento idrico e per la costruzione delle abitazioni. Come dicevamo prima, sull'esatta ubicazione del primo nucleo abitato non si sa nulla di preciso, comunque da alcune notizie tramandate dalle nostre generazioni passate, pare che le prime case costruite siano state quelle del rione "Lupìa", a sud est dell'odierno abitato, poco distante dalla "Fontana Vecchia", l'unica fonte d'acqua sorgiva potabile e, tutt'ora esistente. Nel 1500, Maierato, pur essendo casale di Rocca Angitola, aveva un' amministrazione autonoma, con poteri giurisdizionali e territoriali propri. Nel 1578, infatti, per volere della Università (comunità) locale, fu fondato il Convento dei Domenicani e, successivamente venne completata la Chiesa Madre intitolata a San Nicola. Nel 1652 il convento dei Domenicani fu soppresso con la Bolla di papa Innocenzo X; oggi in quello stesso posto, sorge la chiesa dedicata a Maria SS della Provvidenza, comunemente chiamata "d' 'u Monasteri". Una serie di terremoti, negli anni che seguirono, arrecarono gravi danni sia alla Rocca sia ai suoi casali, fra i quali Maierato. Al tempo della visita pastorale di Mons. Domenico Antonio Bernardi, effettuata il 24 giugno 1706, risultava che nel comune di Maierato esistevano sei edifici sacri:
la Chiesa di San Nicola ( la Parrocchiale);
la Chiesa di Santa Maria della Pietà ( tutt'ora esistente);
la Chiesa di San Carlo Borromeo (attualmente di essa rimane soltanto un'icona, San Carru);
la Chiesa del Convento soppresso dai Padri Predicatori (d' 'u Monasteri);
la Chiesa di Santa Maria degli Angeli (in località "Daporni", altro casale di Rocca Angitola inglobato a Maierato);
la Chiesa dell' Immacolata Concezione ( 'a Chjiesa Vecchjia, che venne distrutta dal terremoto del 1783 e sorgeva presso l'odierno edificio comunale).
Nel marzo del 1783 l'intero territorio di Maierato fu devastato da un violento terremoto, tanto da essere stato definito " 'u flagellu". Raso a suolo, il Paese fu poi ricostruito interamente nello stesso posto, in breve tempo. Di tutti quegli edifici sacri furono riedificati solo quelli che subirono meno danni, ossia le attuali Chiese. La Chiasa Matrice, che aveva subìto solo il crollo del campanile Parrocchiale; la Chiesa di Santa Maria della Pietà, terminata nel 1822 dopo ben trentanove anni da quel catastrofico terremoto; e alla fine dell'800 fu ripristinata la Chiesa del Monastero, ricostruita dalla devozione dei fedeli e dall'opera mirabile e santa di Padre Bernardo. Comune autonomo fin dai primi anni del '700, Maierato, nel 1811 contava 1755 abitanti. Fra il 1911 ed il 1921 vi fu un notevole calo demografico, dovuto alla forte emigrazione verso le Americhe. Questo fenomeno migratorio assunse proporzioni allarmanti subito dopo la II guerra mondiale. Fino agli anni '70 moltissimi furono i Maieratani che abbandonarono la propria terra, e questo rappresenta la parte più amara che, da parte sua, la piccola Maierato sta pagando al sottosviluppo del Meridione d'Italia. Per troppo tempo la nostra popolazione ha subìto il dramma dell'emigrazione, con conseguenti di disgregazione dei nuclei familiari, con perdite delle intelligenze migliori, delle forze giovanili che per troppo tempo ha cercato il proprio destino in terre straniere. Ora la popolazione maieratana intende affermare il suo diritto ed il proprio avvenire nella propria terra nativa. Infatti, c'è da dire che dalla fine del secolo scorso l'ondata migratoria si è attenuata date le crescenti possibilità di trovare lavoro sul posto.Possiamo dire che oggi questo è possibile grazie all'iniziativa dei privati, i quali hanno dato vita ad una serie di attività produttive. Maierato infatti ha assistito ad un proficuo mutamento socio-economico dovuto alla nascita della zona industriale.
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* Tutte le informazioni storiche sono state tratte dai lavori dei prof. G.Greco " Rocca Angitola e Macherato".